La lunghezza del pene rappresenta un argomento delicato, attorno al quale ruotano diversi dubbi. Non sono pochi gli uomini che si domandano come misurare il membro in maniera precisa, quali siano gli standard generici di lunghezza del pene e come avvengano sviluppo e crescita di questo organo.
Nell’articolo che segue, cercheremo di fare maggior chiarezza su tali quesiti, con un focus sulla misurazione e sulle medie a livello nazionale e non.
Come misurare correttamente il pene
Presto o tardi, per ogni uomo arriva il momento in cui il proprio pene diventa oggetto di una osservazione, soprattutto per capire se rientra in parametri normali. Per procedere a una misurazione precisa dell’organo sessuale, bisogna munirsi di un metro o righello rigido e di un metro flessibile (come quello da sarta).
Gli andrologi consigliano di porsi in piedi, davanti allo specchio e di iniziare a misurare cominciando dal lato superiore, dalla base all’apice del glande.
La misurazione andrebbe svolta nel momento di massima erezione: si appoggia lo zero del metro sull’osso pubico e si prende nota della lunghezza. Durante il test è importante essere obiettivi e non aggiungere nulla ai centimetri reali.
Passando al metro flessibile, lo si avvolge poi intorno al pene, partendo dalla base dell’organo, per riportarne la circonferenza.
Un metodo più complicato ma più preciso, consiste nel fare la media matematica di tre misure: base, metà e testa del pene.
Meglio ripetere le misurazioni più volte e in momenti diversi del giorno, perché anche un pene eretto potrebbe variare leggermente le sue dimensioni a seconda di svariate circostanze.
Non è consigliato misurare l’organo genitale maschile a riposo, in quanto, un pene non eretto, si assesta su una lunghezza tra i sei e i dieci centimetri: durante l’erezione si possono raggiungere cinque centimetri in più e anche la circonferenza aumenta.
Inoltre, un pene flaccido varia di molto la propria forma in base a diversi fattori, come il freddo, stati di relax o tensione, eccitazione sessuale eccetera: ecco perché misurarlo a riposo produrrebbe risultati del tutto inaffidabili.
La lunghezza dei propri genitali diventa un cruccio per tanti, non solo dal punto di vista della comparazione con altri uomini, ma soprattutto perché può influenzare la vita sessuale e di coppia.
Nonostante i luoghi comuni in materia, diverse donne cercano buone dimensioni nel partner; d’altro canto bisogna sempre ricordare che queste non dovrebbero influire sulla propria autostima.
In cosa consiste l’angolo di erezione per misurare il pene?
Forse non tutti ne sono a conoscenza, ma l’angolazione dell’erezione cambia di molto la percezione delle dimensioni del pene.
Per osservare l’angolazione, ci si può mettere di profilo affianco a uno specchio, per vedere che tipo di angolo crea l’erezione: per esempio, avremo novanta gradi con un pene dritto, e circa centottanta con un pene che punta verso il mento.
L’angolo medio si assesta a circa 105 gradi, ovvero una via di mezzo tra i due appena citati.
La piega dell’organo sessuale rappresenta un altra annosa questione: i medici concordano nel dire che non esiste una piega del pene giusta e una sbagliata, poiché ci sono alcuni che pendono più verso destra o sinistra, verso il basso o così via.
Solo se la curvatura genera dolore durante il sesso c’è qualcosa di anomalo.
La dimensioni medie e lunghezza del pene in Italia
La dimensione media del pene e come varia a seconda dei diversi paesi nel mondo, è sempre un argomento che suscita grande interesse: genetica ed etnia sicuramente influenzano le dimensioni dei genitali, le quali si misurano sia in larghezza e lunghezza, che in circonferenza.
Pare che il nostro paese detenga una media leggermente al di sopra di quella europea, il che contribuisce ad alimentare il mito del latin lover italiano.
Media europea lunghezza pene
La media europea si assesta su 12,9 centimetri fino ai 14,9, mentre quella italiana va da 14,7 centimetri sino a 16,10 centimetri.
Si tratta di dati ufficiali, che confermano che gli uomini italiani posseggono una media peniana superiore a quella degli altri uomini europei. Assieme all’Italia, a superare la media ci sono anche Ungheria, Olanda e Repubblica Ceca; tra le medie più basse invece troviamo Francia e Germania.
Classifica mondiale lunghezza pene
In un’ideale classifica stilata dalla prestigiosa Università dell’Hustler, l’Italia si posiziona al sesto posto a livello mondiale.
Invece, i più bassi della stessa classifica sono i paesi asiatici, mentre l’Africa, in particolare il Congo, conquista il primo posto con una media di lunghezza del pene pari a 18 centimetri.
Naturalmente questi numeri sono solo indicativi, in quanto le dimensioni variano da individuo ad individuo; chi fosse curioso di sapere a quanto può arrivare al massimo la lunghezza del membro maschile, sappia che di solito non supera i 25-26 cm.
La crescita del pene: quanto cresce?
Parlando di misure, è fondamentale tenere a mente che la grandezza del pene cambia con l’avanzare della vita.
In genere, i genitali si sviluppano fino ai 17-21 anni di età, per poi assestarsi nelle dimensioni; dopo i trent’anni, la quantità di testosterone nell’uomo inizia a calare e ciò si riflette anche sul versante fisico: in alcuni casi iniziano a emergere problemi come la disfunzione erettile e le stesse dimensioni del membro possono cambiare.
Bisogna comunque comprendere che a dare piacere durante l’atto sessuale, non è solo un pene di grandi dimensioni, ma un insieme di fattori complessivi: ecco perché, chi si lamenta della propria sfortuna in amore adducendo come causa un pene troppo piccolo, dovrebbe riflettere su quanto riportato da dati e statistiche. In sostanza questi ultimi riportano che la misura preferite delle donne (sia nei rapporti occasionali che duraturi) sarebbe sedici centimetri in erezione, ovvero né troppo grande né troppo piccola.
Nei casi in cui si abbia qualche dubbio sia sulla lunghezza esatta dei genitali che sul loro stato di salute, è bene rivolgersi a uno specialista andrologo.